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Shaolin (Siulam)

少林

Il monastero Shaolin dello Honan (河南) è stato edificato sul versante settentrinale del monte Song (嵩山), durante il Regno di Hsiao Wen (471-500) della dinastia Wei Settentrionale intorno al 495 DC. con un decreto imperiale, per accogliere una comunità di monaci che si era formata attorno a Bátuóluó, 跋陀羅 un monaco indiano arrivato intorno al 464 DC.
Intorno al 527 DC vi si insediò Bodhidharma (Ta Mo 達摩) 28° patriarca del Buddhismo indiano secondo la tradizione Chán/Zen, appartenente alla corrente Mahāyāna, ed erede del Dharma, secondo il lignaggio Chán, del maestro Prajñātāra. Ritenuto fondatore del Buddhismo Chan, iniziò ad insegnare ai suoi discepoli, la meditazione, e alcune tecniche di sviluppo energetico quali: le diciotto mani dei discepoli di Buddha, il trattato sul lavoro dei muscoli e dei tendini, e il trattato per la pulizia del midollo osseo. Queste tecniche, mescolandosi con quelle autoctone, si svilupparono e divennero la caratteristica primaria della comunità dei monaci del monastero Shao Lin; tanto che la loro abilità nel combattimento si rivelò determinante, quando, in un periodo di disordini come quello successivo alla fine della dinastia Sui (598-618), essi scesero in campo a fianco del re dello stato di Qin, il cui figlio darà vita alla dinastia Tang (618-907).
I nuovi regnanti donarono al monastero un territorio molto vasto, che aggiunto a quello ricevuto dall'Imperatore Wen Ti (581-605) permise all'ordine di prosperare e acquisire prestigio. Il monaco che ha lasciato un'impronta indelebile sullo stile porta il nome di Chiu-Kam-Lo, primo allievo spirituale di Ta-Mo. Chiu-Kam-Lo modificò gli esercizi base ideati da Ta-Mo per aiutare lo sviluppo del C'hi (energia interiore) studiando cinque animali che potessero aiutare al raggiungimento dello scopo. Nel corso dei secoli il Siu-Lam-Jow si è modificato moltissimo, dato che molti Maestri dello stile hanno apportato delle modifiche sostanziali per migliorarlo ulteriormente attraverso la loro esperienza. Questo fatto non deve trarre in inganno, pensando che i cambiamenti apportati possano in qualche modo aver troppo alterato la tradizione e la purezza dello stile, in quanto solo gli Abati del tempio, scelti attraverso votazioni lunghissime, avevano il permesso di produrre innovazioni alla "Mano di Shaolin", potendo chiamare a loro piacere altri abati, anche di altri monasteri, che dovevano aiutarlo nell'impresa.